IL LOGOPEDISTA


Molti di voi forse conoscono e hanno ben chiaro quale sia il ruolo del logopedista, ad alcuni è capitato di aver avuto contatti con logopedisti in prima persona, o in qualità di accompagnatori, ma non per tutti è così!
Aleggia ancora una misteriosa confusione intorno a tale figura.
Alcuni la collocano più vicino a figure mitologiche, altri semplicemente affermano con certezza che il logopedista è quella persona che si occupa della cura dei piedi!

E’ arrivato il momento di cercare di chiarire alcuni dubbi e fornire semplici informazioni chiare.

Chi è il logopedista?

Dal profilo professionale (D.M. 742/94) si evince che il logopedista è l’operatore sanitario, con formazione universitaria, che svolge la propria attività nella prevenzione e nel trattamento riabilitativo delle patologie del linguaggio e della comunicazione in eta’ evolutiva, adulta e geriatrica.

Di chi e cosa si occupa?

L’ambito in cui opera il logopedista è la riabilitazione e il suo intervento riguarda la prevenzione, la valutazione e il trattamento delle difficoltà della comunicazione e del linguaggio orale e scritto e della deglutizione.
Nello specifico l’intervento del logopedista è rivolto alle persone che presentano:

  • difficoltà nella lettura (dislessia), nella scrittura (disortografia e disgrafia), nell’ambito matematico (discalculia) e nella comprensione del testo o più in generale nell’apprendimento;
  • difficoltà nella voce come voce rauca, bassa, debole, o provano fastidio e dolore quando parlano (disfonia);
  • difficoltà nella deglutizione, a causa di danni neurologici, traumi, sindromi o alterazioni delle strutture orali (disfagia) oppure permanenza di schemi deglutitori errori (deglutizione disfunzionale);
  • difficoltà di comunicazione o linguaggio acquisite in età evolutiva, adulta o geriatrica (afasia, disturbi cognitivi-comunicativi, deterioramenti cognitivi) o di origine genetica (sindromi);
  • difficoltà nella pronuncia delle parole (disfemie) o distorsione e ritardo nelle normali tappe dell’acquisizione del linguaggio (disturbi evolutivi del linguaggio);
  • difficoltà di linguaggio e comunicazione nei disturbi pervasivi dello sviluppo (autismo);
  • difficoltà nella fluenza verbale, con eloquio troppo accelerato o caratterizzato da ripetizioni e interruzioni (disfluenze/disfemie/balbuzie);
  • difficoltà nell’articolazione delle parole a causa di un problema neurologico, dovuto a diverse cause, come paralisi cerebrale infantile, malattia di Parkinson, ictus etc..;
  • difficoltà di comunicazione dovute a sordità;
  • difficoltà di linguaggio e di comunicazione di diversa natura

Che cosa prevede la presa in carico logopedica?

La presa in carico logopedica prevede 5 passi fondamentali:

  1. la valutazione e l’elaborazione del bilancio logopedico
  2. la stesura del piano di intervento
  3. il trattamento riabilitativo
  4. il counselling rivolto all’utente e ai familiari
  5. il monitoraggio

La valutazione rappresenta un momento decisivo della riabilitazione logopedica: in seguito ad un colloquio e ad un’attenta raccolta anamestica e grazie all’utilizzo di test standardizzati e di valutazioni informali il professionista riesce a comprendere il bisogno riabilitativo del paziente.
Una volta effettuata questa prima fase è possibile stilare il piano di intervento, pianificando i diversi obiettivi da raggiungere a breve, medio e lungo termine.
Il trattamento logopedico diretto si rivolge all’utente in prima persona e prevede l’impiego delle diverse metodiche riabilitative, supportate dalla letteratura scientifica, con il fine di soddisfare i bisogni riabilitativi per un recupero il più funzionale possibile.
Un ruolo fondamentale nella presa in carico logopedica è occupato dal counselling, che può essere rivolto al paziente, ai familiari e ai caregiver (colui/coloro che si occupa/no di aiutare la persona con disabilità), con la finalità di informare in maniera esaustiva sul percorso riabilitativo, sugli obiettivi e di accogliere e rispondere alle diverse domande riguardanti la situazione.
Questa fase risulta estremamente importante per la costruzione dell’alleanza terapeutica.
L’attività di rivalutazione e di monitoraggio sono fondamentali per comprendere l’esito del trattamento e il mantenimento di quanto raggiunto.
Il logopedista spesso collabora con altri professionisti sanitari all’interno di equipe multidisciplinari.

L’abilità del logopedista consiste nel cucire addosso a ciascun paziente le modalità riabilitative più efficaci e approvate dalla comunità scientifica, affinché queste risultino adatte e idonee ad ogni singolo utente e alle sue caratteristiche personali.
E’ come avere un pezzo di stoffa e per ciascun cliente confezionare l’abito che meglio corrisponde alla sua fisionomia.
La stoffa, il sarto il filo sono gli stessi, ma i bisogni, le necessità, le richieste e le modifiche variano da cliente a cliente.

Dove lavora il logopedista?

Il logopedista svolge attività’ di studio, didattica e consulenza professionale in regime di dipendenza o di libero-professione, nei servizi sanitari pubblici o privati e in quelli dove si richiedono le sue competenze professionali.
E’ possibile trovare i logopedisti in studi privati, in ambulatori, nei reparti ospedalieri di recupero e rieducazione funzionale, nelle rianimazioni, nelle neuropsichiatrie infantili e in tutti i reparti in cui è richiesta la sua collaborazione.


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